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Il viaggio alla scoperta di chi ha inventato i fazzoletti da bar impone un salto di circa sei secoli nel passato. Leonardo da Vinci fa parlare del genio anche per questo dettaglio. Se ne trova traccia nei suoi diari in cui racconta del suo piccolo fallimento come maestro di cerimonie presso il duca Sforza di Milano. Nella corte rinascimentale vi era l’uso di pulirsi le mani sulle pelli di conigli – forse anche vivi -. Leonardo ebbe l’intuizione di porre un tovagliolo a disposizione dei commensali che però ne fecero gli usi più disparati tranne quello di pulire le mani dai residui di cibo. Ecco chi ha inventato i fazzoletti da bar.
Chi ha inventato i fazzoletti da bar non avrebbe mai pensato alle tante varianti che oggi si utilizzano. La tipologia da bar è una variante del classico tovagliolo. Ecco cosa li distingue:
utilizzo della velina goffrata
stampa su un singolo velo
diverso potere assorbente
cellulosa idonea al contatto alimentare
Spesso bistrattati dall’opinione comune, i fazzoletti da bar vengono comunemente bollati come poco utili. Chi ha inventato i fazzoletti da bar ha pensato invece al punto di vista alimentare e non alla funzione di pulizia della pelle. Cornetti, pasticcini e altre golosità da bar necessitano di una carta che non si unga ma che protegga e rimanga inalterata al contatto con gli alimenti. Oggi come nella Milano sforzesca, il fazzoletto da bar rimane l'utile incompreso.
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